Violoncello di liuteria
modello Guadagnini 1777 Torino
by Kanna Osaki 2008


Costruttore Kanna Osaki - Piloni
Fondo Acero in due pezzi. Marezzatura medio-fine
Fasce e testa Acero. Marezzatura media
Tavola Abete rosso in due pezzi. Venatura medio-fine
Vernice Bruno-arancio su fondo dorato
Polmoni superiori 357 mm
CC punto più stretto 257 mm
Polmoni inferiori 440 mm
Lunghezza cassa 747 mm

Ecco la storia del mio violoncello

Era il 2007...
Avevo iniziato a suonare il violoncello da un annetto e cominciava a farsi strada la passione per gli archi. Ero già in possesso di tre violoncelli, ma la voglia di "farmene costruire uno apposta" era grande.
Erano anche i primi tempi che frequentavo il laboratorio del Piloni, proposi quindi a lui di costruirmene uno. M'indicò una piccola catsta di legna dicendomi "Stavamo proprio pensando di cimentarci nella costruzione d"un violoncello, eccolo lì"
Mi sarebbe piaciuto un modello Davidoff come quello di Jacqueline, ma a disposizione c'era solamente una forma per un Guadagnini modello 1777, quindi del periodo torinese del liutaio, mi sarebbe piaciuto di colore scuro, ma sarebbe stato troppo pesante su una cassa così ampia, quindi... Guadagnini arancione-dorato!
Lungo tutto l'inverno passavo dal laboratorio quasi tutte le settimane a salutare i liutati e per vedere l'avanzamento dei lavori, non per controllare il lavoro di Kanna, ma per il piacere di vedere il legno cambiare forma e prendere vita.
Il 14 Giugno 2008 alle ore 15:55 per la prima volta facevo vibrare le corde del nuovo cello. Speravo di poterlo utilizzare il giorno stesso nell' esecuzione pubblica sotto la Mole, ma la fase di verniciatura non era ancora terminata.
Arrivò il 15 Settembre 2008 e il momento di partire per l'Australia. Chiesi ai Piloni di tenermelo "in caldo" fino al mio ritorno.
Finalmente il giorno 8 Febbraio 2009 (ebbene sì di Domenica con apertura straordinaria del laboratorio!) avvenne alle ore 13:00 la consegna del cello con annesso aperitivo e sushi preparato dalle sapienti mani della liutaia giapponese.
Stupore fu suscitato dall'emissione delle prime note dello strumento: rimasto fermo per mesi il suono sembrava ancora più aperto e profondo rispetto alla prima volta che era stato provato. Francesco mi confessò che più persone erano interessate all'eventuale acquisto del violoncello... persino il primo violoncellista del Regio.

Eccone alcune foto

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